mercoledì 8 febbraio 2012

Internazionale


Siamo veramente liberi di costruire la nostra vita? Il nostro futuro è davvero nelle nostre mani? Il nostro Wellthiness è solo frutto del nostro agire o è già scritto a priori?

Nella lontana e spirituale India vengono conservate migliaia di foglie di palma sulle quali, si dice, che ci sia scritto il destino degli uomini.La tradizione vuole che, migliaia di anni fa, degli uomini santi, i Rishi, abbiano avuto la possibilità di canalizzare le conoscenze riguardanti eventi futuri del mondo e le informazioni dettagliate su ogni persona che avrebbe visitato l’India per conoscere il proprio destino.

LE ORIGINI

Le origini del Shastra Naadi (trattati di energia canalizzata) sono avvolte nelle nebbie del tempo. Si tratta di un affascinante sistema di predizione usato, per molti secoli, e che, per chi ci crede, rappresenta una guida affidabile per la conoscenza di se stessi, del proprio passato e futuro, delle proprie relazioni e dei propri destini.

Una serie di ricerca hanno dimostrato che questo sistema è utilizzato da almeno 4000 anni, dal momento che i trattati Naadi sono stati scritti (su rotoli di foglie di palma) in sanscrito, la lingua predominante dell’antica India.

La trasmissione originale avveniva per via orale.

I Shastra, si ritiene, che siano stati i primi ad essere composti molto tempo fa dai Sapta Rishi (sette saggi) – Agasthya, Kausika, Vyasa, Bohar, Bhrigu, Vasishtha e Valmiki.

Il centro principale nel quale si svolge ancora oggi la lettura dei Naadi Shastra è nel Vaitheeswarankoil, nei pressi di Chidambaram nel Tamil Nadu, uno stato nel sud dell’India.

Qui Lord Shiva, si narra, che ha assunto il ruolo di un vaidhya (un medico), dedito a cercare di alleviare le sofferenze dei propri devoti.

Fino al 1930, i Naadi sono rimasti non più che un antico retaggio: erano poco utilizzati quando, non, addirittura, incomprensibili da parte della maggioranza degli astrologi indù.

La conservazione delle foglie di palma Naadi la e la traduzione dal sanscrito in una forma antica della lingua Tamil è stata effettuata, su larga scala, circa 1000 anni fa, durante il regime dei re di Tanjore (dal 9 al 13 secolo dC).

Quando, poi, con il passare del tempo e l’usura, le foglie hanno iniziato a rompersi, i governanti Tanjore hanno incaricato una serie di studiosi di trascrivere il tutto su fresche ola (foglie di palma). Alcuni dei grantha Naadi sono stati anche tradotti in un’altra lingua indiana del Sud, Telugu.

Ogni Naadi è costituito da una ola particolare o una foglia di palma, scritta in ezathu vatta, lingua tamil, tramite uno strumento simile ad un chiodo chiamato ezuthani.

Le foglie di palma sono preservate venendo sfregate con olio di pavone, quando vengono utilizzate per i vaticini. Vengono conservate, specialmente, nella biblioteca Mahal Saravasti di Tanjore, nel sud dello stato indiano del Tamil Nadu.

Le previsioni dei Naadi sono, in generale, espresse in forma di commenti, anche se nei Shiva Naadi sono presenti come conversazioni tra il Dio Shiva e Parvati Mata, che esprimono la loro preoccupazione e le benedizioni su di loro devoti.

I contenuti delle varie foglie sono una serie di manoscritti altamente organizzati divisi in sedici capitoli o kandams. Le Kandams descrivono i vari aspetti della vita materiale e spirituale del destino di un individuo come la famiglia, il matrimonio, professione, ricchezza…

L’ASTROLOGIA

Il termine Naadi si riferisce ad un arco molto piccolo dello zodiaco, di dimensioni che vanno da 1/150 ad 1/600 di un segno (da 12 a 3 minuti). Ci sono molti antichi testi astrologici Naadi alcuni dei quali si occupano solo delle implicazioni astrologiche ed altri che combinando le caratteristiche della chiromanzia e dell’astrologia.

Del primo tipo sono testi come Bhrigu Naadi, Dhruva Naadi, ecc, mentre gli scritti in lingua tamil come Saptarishi Naadi appartengono al secondo gruppo.

Nella cultura Naadi, le persone che hanno come ascendente un determinato segmento di arco temporale, pare che siano soggetti a seguire modelli di vita predefiniti espressi in termini di transiti planetari. Sulla base di un simile schema interpretativo viene letto il vasto corpus di manoscritti registrati sulle foglie di palma.

IL PERCORSO DI LETTURA

Il percorso di lettura del destino inizia fissando un appuntamento, con circa due settimane di anticipo, perché, oggi, i lettori Naadi sono molto occupati. Il giorno stabilito, prima che la cerimonia inizi, ai partecipanti viene domandato di registrarsi depositando, su piccoli fogli di carta, l’impronta digitale del proprio pollice (il destro per gli uomini ed il sinistro per le donne) ed un nome, non necessariamente il proprio vero.

Le impronte digitali sono state suddivise in 108 categorie, per potere procedere alla particolare lettura Naadi.

Quindi, il primo passo è di stabilire a quale delle suddette categorie corrisponde l’impronta digitale del pollice. Una volta rintracciato il gruppo di appartenenza, il lettore Naadi inizia la ricerca tra le foglie di palma.

L’operazione di indagine è molto lunga e può durare anche l’intera giornata. Invero il processo di individuazione è scandito da due diverse fasi: nella prima il lettore Naadi, tramite l’impronta digitale, identifica un certo numero di foglie che le corrispondono e tra le quali ci potrebbe essere la specifica del soggetto in questione, nella seconda, con l’aiuto del soggetto stesso, al quale il lettore pone una serie di domande, viene trovata la sua foglia personale.

Quindi, appena il lettore seleziona le potenziali foglie del destino, chiede al soggetto che lo ha interpellato di accomodarsi in una stanza, per dare inizio alla seconda fase di scrematura.Prima di incominciare, a chi lo interpella, il lettore chiede di rispondere ad una serie di quesiti ai quali si deve, semplicemente, rispondere con un ‘sì’ o un ‘no’, per non fornire ulteriori informazioni e dettagli.

Il lettore apre il primo gruppo di foglie ed inizia a leggere, ad alta voce, i contenuti in lingua tamil. Ogni volta che il lettore identifica qualche informazione che potrebbe essere abbastanza importante per formulare una domanda, interrompe la lettura e comunica all’interpretare che lo accompagna il quesito.

Se la risposta è affermativa, prosegue nella consultazione della foglia ponendo altre domande, finchè non arriva una risposta affermativa, al che cambia il gruppo di foglie.Indipendentemente dal fatto che ci crediamo o meno alla possibilità che qualcuno abbia scritto millenni fa il nostro destino, è interessante notare come il desiderio di rifiutare la credenza, diffusa in epoca Postmoderna, che tutto, dal mondo alla vita dell’uomo, sia affidato esclusivamente al caso, ad una serie fortuita di coincidenze, ha sempre meno credibilità nella società di oggi.

Il numero di persone che ricerca un senso, il Senso del proprio esistere, convinta di avere una missione da compiere su questa Terra, di essere frutto di un disegno divino (per alcuni che non lede il libero arbitrio, per altri che assume la forma di uno stretto determinismo) cresce in continuazione.

La ricerca di senso è proprio una delle cifre che contraddistinguono l’era in stato nascente, un’epoca nella quale l’uomo, come da sempre, dà due diverse risposte. Da un lato, si sente, fino in fondo, responsabile di se stesso, del proprio futuro, artefice del proprio destino. Si tratta dell’atteggiamento tipico della nuova generazione dell’UniCum. Dall’altro, si convince di non avere scelta, di essere inserito in un meccanismo, a-priori, dal quale non può sfuggire.

Le due alternative descrivono due modi diversi di affrontare la vita: uno più attivo, pro-attivo, co-creativo, l’altro più passivo, più deterministico

In entrambi i casi, però, consta il fatto che l’era dell’uomo ad una dimensione, in balia del caso, del nonsenso, pare abbia, ormai, segnato il passo.

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