Neil e Marina si innamorano a Parigi di un amore grande e galoppante
come le maree di Mont Saint Michel. La forza di attrazione li conduce
verso 'la meraviglia' e i campi sconfinati dell'Oklahoma. Madre di una
bambina di dieci anni, Marina cerca in Neil riparo e sicurezza.
Ispettore ambientale operativo sul territorio, Neil ospita l'amore di
Marina senza decidersi a realizzarlo. Molti abbracci dopo, col permesso
di soggiorno scade l'intensità del loro sentimento: Marina torna in
Europa, Neil ritorna a una relazione passata. Alla maniera della marea,
il loro amore è in perpetuo movimento e una mattina risale e avanza
verso una nuova meraviglia, verso gli States e verso una casa finalmente
da arredare e da abitare. Li accoglie e li ascolta Padre Quintana, alla
ricerca del cuore dietro le parole sempre deludenti dei dogmi. Davanti
alla natura e al suo spettacolo, scenderanno nelle loro solitudini per
scoprire, nella gioia e nel dolore, i termini del loro richiamo.
Il cinema di Terrence Malick fa da sempre quel che fa la natura: colmarci di
meraviglia.
To the Wonder, come
The Tree of Life
prima di lui, parla alla nostra facoltà di gioia e di stupefazione, al
senso del mistero che circonda il nostro essere e la nostra vita, al
senso della bellezza e a quello del dolore. Appartato e radicale, Malick
filma l'amore dell'uomo e lo fa risuonare sulla limpida voce della
natura, senza valutazioni etiche dei comportamenti, delle situazioni,
dei personaggi.
To the Wonder rappresenta un conflitto, lo
scontro-incontro fra uomo e donna, madre e figlia, uomo e Dio, con
immagini attraversate incessantemente dalle voci fuori campo dei
protagonisti, veri e propri flussi di coscienza declinati nella lingua
di Ben Affleck, Olga Kurylenko, Javier Bardem, Rachel McAdams e Romina
Mondello. Se nell'America scoperta da Malick (
The New World),
John Smith cercava il paradiso perduto, Neil, Marina e Padre Quintana
vagheggiano una quiete contro lo stato di guerra dell'esistenza.
Costruiscono e demoliscono teorie, scartano idee, allestiscono vite,
spostano sentimenti verso il cielo o verso la terra, consapevoli che
l'amore è l'unica salvezza possibile per l'uomo. Un amore non sempre
afferrato, accolto, accordato. Dopo il cantico dell'esistente, di cui
To the Wonder
recupera e 'riespone' immagini e sublime, l'autore contiene il
gigantismo e dirige l'uomo e la sua più nobile produzione con una
libertà espressiva che non ha paura di camminare sulle sabbie mobili
della baia di Mont Saint Michel. Luogo ideale e geografico dove le maree
come le azioni sentimentali sono continuamente rinascenti.
To the Wonder
è una rappresentazione organica della realtà del sentimento, colta
nella sua esaltazione e nella sua degenerazione, nella magnificazione e
nell'avvelenamento da concentrazioni di cadmio e 'ruggine'. Terra e
cuore usciti all'amore e poi morti in esperimenti sbagliati. Muovendosi
tra mistero esterno e indagine interiore,
To the Wonder ha una
bellezza indecifrabile e spietata che invita lo spettatore ad abitare i
luoghi del creato, a infilare un'altra percezione, superare le
coordinate narrative e riconoscere "cos'è quest'amore che ci ama".
Marzia Gandolfi