lunedì 5 novembre 2012

Cinema







Tom è un oftalmologo di successo profondamente intriso nell'americanismo della middle class,tra studio,pazienti,partite a golf con gli amici,una bella casa,una famiglia solida.Questo equilibrio perfetto costruito in tanti anni viene sgretolato dalla notizia della morte del figlio Daniel,che aveva appena intrapreso il famoso "cammino per Santiago",viaggio spiritual-religioso che i pellegrini di ogni fede e censo fanno almeno una volta nella vita come atto di devozione e anche per ritrovare un po' sè stessi.Tom decide allora di andare a prendere le spoglie del figlio e riportarle a casa ma giunto sul luogo dove avevano riportato la salma del figlio,parlando con il capo dei poliziotti del luogo,si rende conto dell'importanza che aveva per suo figlio quell'esperienza e decide,dopo la crematura,di fare quel cammino per lui.Spezzato dal dolore che solo un genitore può provare alla perdita del proprio figlio parte deciso per ritrovare soprattutto quel dialogo con Daniel che in vita era stato sempre altalenante e burrascoso,come avviene sempre tra genitori e figli di ogni epoca e luogo.Strada facendo si imbatte in tre curiosi "compagni di viaggio"ognuno dei quali,a suo modo,ha intrapreso quel cammino per una ragione specifica.C'è l'olandese simpaticone e chiacchierone che lo fa per ritrovare la stima in sè stesso cercando di perdere peso camminando,c'è la canadese nevrotica e aggressiva che cela le sue fragilità emotive e il suo dolore di madre che ha abortito,c'è lo scrittore irlandese che ha perso l'ispirazione e che trova,parlando con Tom,la storia che inseguiva da tempo,come persona prima che come scrittore.Il cammino è soprattutto un viaggio interiore,un dialogo con sè stessi,e in questo l'abilità del regista è fenomenale,niente sbavature,nè cartoline turistiche,nè omaggi pseudo-religiosi,solo gli uomini con i loro fardelli personali da portare e la redenzione da cercare.Martin Sheen che interpreta Tom è straordinario come sempre,riesce a esternare un dolore insopportabile e la rabbia della perdita convincendo fino alle lacrime il pubblico.Sa essere solitario e scontroso,e solidale e affiatato con gli altri,sa comprendere il padre dello zingaretto che gli aveva rubato lo zaino e capire il dolore profondo della canadese.Sparge lungo il cammino le ceneri del figlio facendo con lui,insieme a lui,tutto il tragitto,e anche oltre,arrivando fino all'Oceano,con un arrivo metaforico sull'acqua che tutto lava e tutto rende limpido e gettando li le ultime ceneri del figlio che in quel modo,spiritualmente,poteva attraversare quell'immenso muro d'acqua e ritornare a casa.Un film che emoziona e sa farlo con delicatezza ed intelligenza.

2 commenti:

  1. Un bel film, mi è proprio piaciuto.
    Hai sentito Pink Moon del "tuo" Nick Drake? Sottolinea un momento intenso di profonda malinconia. La canzone dice tutto.

    RispondiElimina
  2. Si Anto,Nick è come al solito struggente,io adoro la sua musica.Il film che tu mi hai consigliato è altrettanto commovente e induce alla riflessione come le note di Nick....

    RispondiElimina