venerdì 9 novembre 2012

Cinema







1959. Lanny Morris e Vince Collins sono i due entertainer più famosi degli Stati Uniti. Conduttori inarrivabili riescono a gestire una Maratona Telethon che ottiene esiti che vanno al di là delle più rosee speranze. Una donna trovata morta in una cassa a loro destinata separa le loro carriere. I due hanno un alibi ma no riusciranno più a lavorare insieme. Quindici anni dopo una giornalista rampante riesce a strappare un contratto favoloso con un editore a patto di riuscire a riaprire il caso. Avvierà così un'indagine che la porterà a scoprire diverse facce della verità...anche su se stessa. Atom Egoyan, dopo il parziale 'detour' di Ararat, torna ai suoi temi preferiti: l'ambiguità della vita, la ricerca della verità sin dall'inizio votata al fallimento, il tentare di rimuovere, sapendo già di non riuscirci, le apparenze di cui gli esseri umani si rivestono per non scoprirsi (nella sua visione) desolatamente 'nudi'. Cosa di meglio allora del mondo dello spettacolo con i suoi lustrini e con i suoi doppifondi dell'anima? Intrigante sin dal titolo ('lie' sta per 'mentire' e 'giacere' quindi il titolo può essere letto sia come "Dove si trova (giace) la verità" oppure "Dove la verità mente") con questo film il regista di Exotica e di Il dolce domani riaffronta le proprie (ormai quasi ossessive) domande sull'esistenza. Lo fa con uno stile che è ormai talmente personale da affascinare anche quando, come in questo caso, una parte della 'possibile' verità diviene prevedibile attorno a metà film.Strepitose le interpretazioni di Colin Firth in primis,e Kevin Bacon.

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