giovedì 2 agosto 2012

Accadimenti






Bologna - Erano in 8.000, le persone che questa mattina hanno sfilato da piazza del Nettuno fino alla stazione di Bologna per commemorare le strage del 2 agosto 1980. Molte le autorità presenti tra cui il Sindaco di Bologna Virginio Merola e il presidente della Regione Vasco Errani oltre a consiglieri locali, politici, forze dell'ordine e tantissimi comuni cittadini. Al corteo anche Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia: "Sono qui per far sentire la mia vicinanza ai familiari delle vittime di Bologna perché la nostra sia una lotta comune”, ha dichiarato. Molti anche i gonfaloni degli enti locali, non solo emiliano-romagnoli. Presenti quelli della Provincia di Prato, di Trento, Bari, Milano, Firenze, Fucecchio (Pistoia), Castelfiorentino (Arezzo), Verona (il sindaco Flavio Tosi ha inviato anche una targa commemorativa), la Regione Toscana e la Puglia.
 
 
II Ministro degli Interni. In rappresentanza del Governo il Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri che torna a Bologna dopo esserne stata il commissario prefettizio in seguito alle dimissioni del sindaco Flavio Delbono.
"Considero un onore poter essere qua, non e' la prima volta. Sono onorata di poterlo fare oggi come rappresentante del Governo". E aggiunge. "Per troppo tempo abbiamo assistito all'indecoroso esibizionismo dei carnefici, che ha prevaricato i diritti delle vittime. E' una stortura della nostra democrazia, e' un prezzo altissimo che dobbiamo pagare per la conquista e il consolidamento dei valori di liberta' che proprio il terrorismo vuole negare". Cancellieri assicura: "Io sono con voi, pronta a percorrere tutte le strade che possono portarci a comprendere quello che accadde in quegli anni". Il ministro ricorda le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e invita a una ricerca della verita' fatta con "rigore di metodo e giusto distacco, senza pregiudizi di sorta e con spirito laico". E poi scherza una volta scesa dal palco delle commemorazioni ricordando le contestazioni che si susseguono negli anni: "Io, il primo ministro applaudito in 32 anni? C'e' sempre una prima volta...".
 
 
Il capo dello Stato. Giorgio Napolitano, come ogni anno ha inviato una lettera alla città e ai familiari delle vittime. "Nel trentaduesimo anniversario della strage rivolgo il mio pensiero commosso alle ottantacinque vittime di quel vile atto terroristico e agli oltre duecento feriti, rimasti indelebilmente segnati dall'orrore di quella mattina, e sono vicino ai famigliari delle vittime e dei feriti. Il decorrere del tempo non lenisce il loro dolore e rinsalda in essi l'impegno nel perpetuare la memoria di uno dei più tragici fatti della storia del nostro paese". “In questa ottica, assumono particolare importanza sia le iniziative intraprese per ricostruire ogni aspetto delle inchieste giudiziarie e parlamentari sulla strage sia quelle, umanamente toccanti, che ripercorrono quel drammatico 2 agosto 1980 attraverso i volti e le storie delle vittime e di tutti coloro che hanno visto violentemente interrotti sogni, speranze...”
 
 
La Curia di Bologna. “Chi sa parli!” ha detto anche il numero due della Curia, monsignor Giovanni Silvagni, questa mattina nell'omelia durante la messa di suffragio in ricordo delle vittime. Ed ha aggiunto: "alla luce di Cristo dobbiamo aggiungere anche che nessuna giustificazione potra' mai approvare quelle stragi, l'operato dei mandanti e degli esecutori, ma neppure potra' approvare i silenzi, le omissioni, le verita' di comodo e quelle precostituite, gli insabbiamenti, i depistaggi a cui tutti i regimi fanno ricorso".
 
 
La polemica. A margine del discorso del presidente dell'Associazione delle vittime Paolo Bolognesi le polemiche con il deputato di Fli Enzo Raisi che non crede alla matrice neofascista e a Mambro e Fioravanti come esecutori materiali (i due sono stati condannati per il delitto) ma avvalla una pista teutonico-palestinese. Secondo il deputato bisogna cercare la traccia che porta a un carico di esplosivo palestinese transitato a Bologna ed esploso in seguito a decisioni ancora da accertare. Dopo un attacco ricevuto da Raisi in merito alla sua legittimità a rappresentare le vittime il presidente dell'Associazione stragi Paolo Bolognesi accusa il deputato di voler confondere le acque e che ci siano“altissime protezioni a livello istituzionale per difendere chi commise la strage”.

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