mercoledì 14 dicembre 2011

Serie tv


Una delle serie più dispendiose e più contrastate mai prodotte dalla televisione. Un doppio primato per The Kennedys, costata mesi di polemiche, voluta e co-prodotta da History Channel America (con Joel Surnow creatore di 24 come il regista Jon Cassar) e poi rifiutata perché il racconto senza omissioni di una dinastia che ha segnato la storia del Ventesimo secolo, appariva troppo sfacciata. «Sesso, mafia e droga, un assassinio politico postumo» avrebbero sentenziato Carolyn Kennedy figlia del presidente assassinato e Maria Shriver, una Kennedy anche lei, ex moglie di Schwarzenegger, che hanno fatto pressioni a che la serie fosse soppressa.

Dunque sotto accusa le ricostruzioni troppo romanzate dei protagonisti: Jfk che si sarebbe buttato in politica per accontentare le ambizioni di un padre padrone; Jacqueline Bouvier, sua moglie, anche lei vittima di genitori dispotici. E poi l’abuso di medicinali da parte di tutti e due fino a far dire: «Gran parte della serie sembra girata in farmacia» e ancora le allusioni esplicite ai contatti con la mafia del vecchio patriarca e la passione per il sesso del Presidente con scene in piscina senza veli con una simil Marilyn, più macroscopiche inesattezze storiche. Tutto questo avrebbe portato la messa in onda americana al terzo record, quello degli ascolti.Il cast è di quelli da prima fila visto che nei panni di Jfk c’è Greg Kinnear (C’è posta per te), Katie Holmes è Jackie (moglie di Tom Cruise e protagonista di Dawson Creek) e Barry Pepper (La venticinquesima ora) è Bob Kennedy. «Ci siamo basati su documenti storici - così Surnow ribatte alle accuse - ovviamente le conversazioni private non le potevamo sapere ma tutte le decisioni prese nella Sala Ovale, comprese quelle circa la crisi dei missili di Cuba, sono provate. La nostra miniserie ha gli ingredienti del grande dramma; ambizione, gelosia, lealtà e intrighi. E questa fu la famiglia Kennedy». Anche Kinnear ne è entusiasta: «Jfk fu veramente una persona complessa. All’inizio ero molto intimidito dal ruolo anche se capivo la grande opportunità che mi si dava. Ho scoperto quanto poco noi americani sappiamo della storia di quegli anni, perciò devo dire grazie anche per il fatto che per sei mesi ho avuto quotidianamente lezioni di storia».

Pure Katie Holmes si è innamorata del suo ruolo. «Jackie doveva essere madre, moglie e first lady. Lottò duramente per proteggere e sostenere la propria famiglia e facendo così ha sostenuto anche il nostro Paese. Non dimentichiamo che fu un’artista e promosse le arti, parlava molte lingue e fece diventare la Casa Bianca un luogo di interesse storico. Diventò editrice e aiutò molti scrittori poi diventati famosi. Fu un’icona di stile perché aveva innato il senso dello stile. Io mi sento molto fortunata ad interpretare una donna tanto dinamica».Una serie che indaga più il privato che il pubblico e proprio per questo risulta più accattivante e originale.

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