domenica 23 settembre 2018

Cinema






E' il film che ha aperto l'ultima Mostra del cinema di Venezia,e direi l'ha aperta col botto perchè questo è un film su una delle vicende più scandalose accadute in Italia negli ultimi anni.La storia la sanno tutti.Stefano Cucchi,ragazzo affetto da problemi di droga,epilettico,ma ligio al suo lavoro di geometra dove non mancava mai,attaccato alla sua famiglia malgrado i dispiaceri che la sua tossicodipendenza dava loro,una sera del 2009 viene fermato da una pattuglia di carabinieri e portato in caserma accusato di detenzione e spaccio di droga.Aveva dei panetti di hashish ma erano per uso personale,non spacciava,non era neanche molto addentro al suo quartiere,che frequentava poco.Lo arrestano,lo portano in giro tutta la notte per perquisire casa sua dove ovviamente non trovano nulla,e poi in una cella lo pestano selvaggiamente.Da li inizia la sua odissea,il viso tumefatto ed irriconoscibile,due vertebre rotte,costretto ad usare il catetere per fare i bisogni,dopo una settimana di rimpalli tra carcere ed ospedali vari dove nessuno si è preso cura di lui,muore.Il film è essenziale,preciso nella ricostruzione dei fatti,duro,sconvolgente per la sua descrizione dell'impunità di cui godono certi ufficiali pubblici,con una grandissima interpretazione di alessandro borghi nella parte di stefano,davvero magistrale,con tutto un cast all'altezza(il primo film dove mi piace come recita la Trinca),e ammetto che nella sequenza quando entrano nella cella dell'ospedale pertini dove era rinchiuso medico ed infermiere e si accorgono che non respira più io ho pianto.Tutto il percorso è una sorta di passione di Cristo,dove un innocente viene ammazzato senza motivo e tra dolori atroci lasciando in chi guarda quel senso pesante di ingiustizia che non può non indignare.

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