martedì 31 dicembre 2019

Cinema





Proseguendo sulla scia di "Quei bravi ragazzi"e "Casinò",Scorsese ai addentra di nuovo nel territorio della mafia italo-americana.Stavolta lo fa prendendo spunto dal libro confessione di Charles Brandt dedicato a Frank Sheeran,il presunto assassino del famoso sindacalista Jimmy Hoffa.Attraverso le storie di Sheeran,di Hoffa e di tutti i personaggi famosi della mafia americana,da Sam Giancana a Fat Tony Salerno,ad Anastasia,si rivive un po' la storia di parte di quell'America dedita all'uso della violenza pur di fare soldi.Il film è una scia lunghissima di sangue,e alla fine vedere questi poveri vecchietti su sedie a rotelle quando in gioventù furono degli spietati killer sembra quasi irreale.La sapienza di Scorsese oltre che nell'abilità del racconto con le immagini,e nella direzione degli attori,sta proprio nel darci i messaggi che dove c'è colpa c'è o ci può essere anche redenzione,che dove c'è stata spietatezza ci può essere anche pentimento.A mio avviso un capolavoro.


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