domenica 2 agosto 2015

Cinema







Prima di Avatar e di Inception, prima de Il signore degli anelli e di Harry Potter c'erano una volta, in una galassia lontana lontana, i cavalieri Jedi, la regina Amidala e il misterioso Sith.
Le Guerre stellari, nate dal multiforme ingegno di George Lucas, sono venute alla luce nel 1977 e da allora il mondo del cinema di fantascienza è cambiato. Pietra miliare di un genere che è stato copiato, emulato, storpiato, il film ha avuto due sequel (L'impero colpisce ancora, 1980, e Il ritorno dello Jedi 1983,) e tre prequel, prodotti e realizzati diciassette anni più tardi.
Episodio l - La minaccia fantasma è il quarto in ordine cronologico, ma l'inizio dell'intera saga. Bastano le poche, semplici e riconoscibili note musicali che accompagnano l'immagine di un universo buio a catapultare lo spettatore nel vero universo creato da Lucas. Le guerre stellari del prologo si preannunciano spettacolari ed indimenticabili, in un futuro fantascientifico dove tutto è coinvolgente e, insieme, paradossale. La Federazione dei Mercanti ha messo in crisi l'intera Repubblica, contraria alla tassazione sulle rotte commerciali. Il maestro Jedi Qui-Gon Jinn e il suo allievo Obi-Wan Kenobi vengono mandati a negoziare con i mercanti, per ristabilire la pace. Ma li attende una trappola, così i due fuggono e cercano di mettersi in salvo sul pianeta Naboo. I Jedi convincono la regina a scappare con loro, il pianeta è sotto assedio e la nave su cui stanno volando si guasta. Per questo fanno scalo sul piccolo mondo di Tatooine, dove incontrano il giovane Anakin Skywlaker, che si rivelerà essere il prescelto, ovvero colui che troverà l'equilibrio nella forza.
Potenziato dal 3D e da un audio che lascia impressionati, il film diventa un'esperienza cinematografica diretta, che coinvolge soprattutto i sensi della vista e dell'udito, un'avventura nello spazio degna dei migliori parchi a tema sul genere. Per grandi e per piccini, e per chi è un vero e proprio neofita della serie, questo film è un prodotto sensazionale, ricco di soluzioni visive ed effetti speciali degni di nota (la sequenza della corsa degli sgusci ne è un esempio). E tale deve restare. Perchè chi ha visto e amato la saga precedente farà sicuramente un confronto. E non c'è paragone con i personaggi di Ian Solo, di Luke Skywalker e della principessa Leila.
Non c'è paragone con il ritmo della storia e con la solidità dell'impronta autoriale. In questo caso, gli attori sono bravi (soprattutto la Portman pre-Oscar), ma la sceneggiatura non rende loro giustizia. La vicenda prosegue in modo prevedibile e non lascia traccia di nuove lezioni di cinema. Consapevoli che non siamo davanti ad un film intimista, volto a scavare nell'animo umano, ci arrendiamo all'evidenza: qui si tratta di spade laser, di navi spaziali, della "forza" che ha bisogno dei suoi cavalieri e di un'intera galassia che deve lottare per la pace.
Siamo di fronte ad una saga che ha fatto storia e che, se anche meno geniale della precedente stagione, ha comunque il suo essere in tutti i fan conquistati nel mondo. Perché ogni film può raccontare una guerra spaziale, ma solo uno è Guerre stellari.



Roberta Montella

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